Jacques R Gesret : l'uomo segmentario

Troviamo in tutti i vertebrati, ad un certo stadio dello sviluppo embrionale, delle formazioni mesodermiche, disposte l’una di seguito all’altra, che vengono designate con il nome di metameri o segmenti primordiali.

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I settori metamerici cutanei

Ogni tratto cutaneo è in relazione con un abbozzo vertebrale.

 

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Consideriamo i metameri come una rappresentazione filogenetica della struttura del corpo degli invertebrati, in particolare degli anellidi.
La segmentazione dell’embrione risale alle prime fasi del suo sviluppo.
Verso il quindicesimo giorno (circa 2mm) appaiono le prime protovertebre (le future vertebre cervicali) le quali verso il venticinquesimo giorno (circa 5mm) saranno diventate 35.
E’ a partire da questo stadio che alcune cellule si staccano dalla cresta neurale per formare due cordoni paralleli. Uno darà origine ai plessi o gangli previscerali, l’altro formerà la catena latero-vertebrale dei gangli spinali. E’ verso la fine del terzo mese che si realizzerà la segmentazione delle masse gangliari, rispondendo esattamente a quella delle paia rachidiane da cui esse derivano. Questo aspetto “a rosario” si trasformerà in certe zone in ”baccello di fagiolo” integrando più semi per formare le masse dei gangli stellari, toracico e lombare.
Il sistema simpatico è l’elemento fondamentale del sistema nervoso:

  • "E’ il più antico nell’ordine ontogenetico, come nell’ordine filogenetico; la sua entrata in funzione è antecedente a quella del sistema cerebro-spinale: il plesso viscerale precede il cervello" (Guy Lazorthes)

Il ganglio spinale

Adesso vediamo il ruolo di un ganglio latero-vertebrale. Esso presenta un interesse fondamentale, regolando le tre entità neurologiche, che sono:

  • il miotomo (i muscoli)
  • lo sclerotomo (le viscere o organi interni)
  • il dermotomo (la pelle)
  • che dipendono tutti e tre da uno stesso segmento midollare o mielomero.

Per bien interderci, questi contengono la spiegazione della reflessoterapia cutanea sotto le sue diverse forme.

E’ dunque evidente che esisteranno delle interazioni tra la pelle, gli organi interni e i muscoli in uno stesso segmento metamerico.

Ma lasciamo parlare Guy Lazorthes:

  • "Il malessere di un organo si puo` tradurre con un dolore rapportato, che si proietta nella zona cutanea parietale, chiamata dermotomo, che corrisponde al segmento midollare, o mielomero, al quale afferiscono le vie sensitive viscerali.".

La più famosa illustrazione è il punto di Mac Burney che è la proiezione di un’appendice infiammata.
Punto doloroso situato ai due terzi superiori di una linea che unisca la spina antero-superiore della spina iliaca destra all’ombelico e che corrisponde ad un ramo perforante anteriore del dodicesimo nervo intercostale.
Questa è una definizione ammessa, ma restano aperte alcune domande concernenti questo punto. In effetti, nelle mie ricerche, ho scoperto che questo non era il solo punto a tradurre una patologia viscerale proiettata in superficie, ne esistono molti altri.
Questo punto è lui stesso soggetto a cauzione perché può essere presente anche quando l’appendice è asportata;un punto doloroso, identico nel suo principio di localizzazione può anche essere presente dall’altro lato e a volte insieme a quello di Mac Burney!

Che cosa significano in questi casi ?

L’esperienza mi ha dimostrato che corrispondeva ad una sofferenza dello stadio articolare D12/L1 e per prova , la rimozione di una restrizione di mobilità articolare di questo stadio fa sparire immediatamente.

Allora, si pongono delle questioni :

  • il punto di Mac Burney è la proiezione cutanea che segnala un’appendice infiammata o è la proiezione di un’informazione nocicettiva articolare
  • quest’informazione nocicettiva potrebbe essere percepita dal sistema centrale come proveniente dall’appendice
  • quest’informazione proiettata potrebbe scatenare una reazione infiammatoria di difesa a livello dell’appendice.

Ciò potrebbe forse spiegare perché nel bambino, l’appendice si rivela a volte normale all’intervento, quando tutti i sintomi clinici che l’hanno giustificata erano presenti: nausee, Mac Burney e il test di Blomberg (confidenze di un amico chirurgo).
L’esperienza che permetterebbe di rispondere a tali quesiti sarebbe di verificare la presenza di una restrizione della mobilità articolare D12/L1 in un soggetto che presenti tutti i sintomi dell’infiammazione dell’appendice, quindi di eliminare questa restrizione e vedere cosa accade all’infiammazione e ai sintomi!

Questo ragionamento mi ha permesso di scoprire l’esistenza di altri punti riflessi, traducenti patologie viscerali diverse (in intima relazione con le informazioni nocicettive articolari). Essi sono presenti ancor prima della comparsa dei sintomi della patologia, e percio’, potrebbero fornire un metodo diagnostico alla portata di tutti i praticanti. Andremo a citarne qualcuno senza localizzarli precisamente (questi erano riservati ai praticanti che mi avessero posto la domanda), ma situandoli metamericamente.
Un postulato stabilisce clinicamente “SERT DE DEPART”: il Mac Burney è situato nel 12esimo metamero toracico.

Essi sono presenti in :

  • il primo metamero toracico (MT) per tutte le patologie del sistema immunitario
  • nel secondo MT i problemi polmonari, ipersecrezione del naso o degli occhi
  • nel terzo MT, problemi polmonari con ipersecrezione
  • nel quarto MT, problemi cardiaci o polmonari
  • nel quinto e nel sesto MT, problemi di stomaco e soprattutto di ansietà
  • nell’ottavo e nel nono metamero, per le patologie del fegato, “de la vesicule” (della parte destra), della milza e del pancreas (lato sinistro)
  • alla giunzione del dodicesimo metamero e del primo metamero sacro, per i problemi ovarici.

La combinazione di certi punti particolari è sistematicamente presente in alcune forme di patologie.
Ritroviamo così le allergie al naso e agli occhi nella combinazione 1MT e 2MT e alcune forme d’asma. Le bronchiti asmatiche nella combinazione 1MT e 3MT. Le forme di eczema con la principale combinazione 1MT e 8 MT sinistra (pancreas).

La localizzazione metamerica delle patologie cutanee è sempre associata a stadi vertebrali che sono alla fonte di informazioni articolari nocicettive proiettate su queste zone.

A questo proposito ricordo che :
l’origine fondamentale di una reazione patologica, in una zona precisa, non può avere che una causa situata sul percorso che la ricollega al sistema centrale.

  • Da notare che :
    questi diversi punti dolorosi spariscono in qualche giorno o settimana dopo una rimozione delle restrizioni di mobilità articolare dei piani corrispondenti, così come i sintomi della patologia associata.

Ciò a condizione che essa non sia degenerativa e/o irreversibile, per esempio il diabete nell’adulto (guardare a questo proposito l’articolo “l’informazione fantasma” Voi N°19)
Tutti questi punti esistono e il clinico venutone a conoscenza, può riceverne conferma nella sua pratica quotidiana.

Alcuni obietteranno che la segmentazione metamerica sia vaga, per il fatto che i segmenti si ricoprono vicendevolmente come le tegole di un tetto e che quindi difficilmente sia possibile attribuire un tale settore cutaneo ad un preciso metamero.

Citiamo Guy Lazorthes a questo proposito:

  • "la topografia RADICULAIRE del deficit (Sherrington e Forster) ha permesso di mettere in evidenza il territorio pulito grazie alla sezione della radice diretta. La sezione delle radici superiori e inferiori ha ugualmente permesso di mettere in evidenza il territorio massimo, ma la topografia radiculaire d’eccitamento è più esatta".

 

Il rivestimento di un territorio metamerico con il precedente e il successivo è logico, perché permette la sopravvivenza di questo territorio in caso di deficit della fibra diretta. Quando ciò avviene, solo una piccola zona subisce un’ipoestesia. 

Potremmo considerare i gangli spinali come dei “mini-cervelli metamerici” sincronizzati da connessioni midollari , senza pertanto implicare il sistema centrale da una folla di dettagli che possono gestire direttamente. Essi sono come dei piccoli cervelli invertiti perché contengono dei neuroni intermediari (a “T” di cui i cilindrassi si dirigono verso il midollo spinale e i dendriti verso le diverse terminazioni nervose) che gestiscono e modulano le informazioni tra i neuroni midollari e le terminazioni cutanee, muscolari o viscerali.

Potremmo considerare che detengano, in associazione con i nuclei midollari, la “somatotopia viscerale” assente dal sistema centrale. Centralizzando le informazioni, modulandole, selezionandole e scambiando solo ciò che è necessario con il sistema centrale.

I gangli sono “OPERAZIONALI” nell’embrione, prima della stessa messa in funzone del sistema centrale, nello stesso momento in cui si formano le prime viscere.Ma altre domande si sollevano: quest’associazione tra i gangli, realizzata dalle connessioni midollari, non conterrebbe le informazioni necessarie alla realizzazione di un organo tanto nella sua forma, nel suo volume e la sua funzone. Avevo evocato, in un precedente articolo, l’ipotesi della “NEUROSIGNATURE” che raccoglierebbe le informazioni somatiche sotto forma di un’immagine che sarebbe paragonata alla neuromatrice cerebrale che “conterrebbe della nascita l’immagine, la forma e il volume dell’adulto a venire (Vous N°19). La neuromatrice viscerale si troverebbe nei gangli spinali?

Delle decisioni sono dunque prese a questo livello midollare-gangliare ed è ugualmente a questo livello che alcuni errori possono essere generati: informazioni proiettate coscienti o incoscienti (dolore dell’infarto, proiezione cutanea, viscerale o muscolare di un’informazione articolare). Questi errori d’interpretazione saranno alla base di reazioni del sistema centrale e dei meccanismi di difesa che comporteranno patologie che non possono trovare spiegazioni che in questa logica di ragionamento.

Questa andrà più lontano ancora, comportando patologie di comportamento (guardare l’articolo “neuroimmunopsicologia” vous N°25) che sembra avere una relazione privilegiata con alcuni territori metamerici e alcuni organi.

Quest’associazione è perfettamente messsa in evidenza quando esaminiamo la distribuzione dei punti di agopuntura, non secondo la classica codifica per meridiani ma nella loro distribuzione metamero per metamero.

Scopriamo allora una corrispondenza neurologica sistematica tra i punti indicati tradizionalmente per un’azione viscerale precisa e l’organo associato al ganglio spinale comune. L’agopuntura diviene così un “arco riflesso cutaneo-viscerale” perfettamente dimostrabile, che permette l’aumentare o il diminuire del metabolismo di un organo per azione di una vasodilatazione o di una vasorestrizione riflessa.

Abbiamo così trovato dei punti codificati per azioni sul comportamento, ciò che lascia pensare che a un trauma viscerale ne corrisponda uno comportamentale (l’entità viscerale è ben conosciuta da chi pratica l’agopuntura).

Questo studio, che giustifica la neurofisiologia dell’agopuntura e dell’osteopatia e che mi ha richiesto cinque anni di lavoro, adesso viene ad essere depositato alla Biblioteca Nazionale di Parigi (dove sarà consultabile e mia proprietà intellettuale protetta) in attesa d’essere edito.

Ciò è perfettamente logico se ci riferiamo al concetto di “me” dato da Antonio R. Damasio e alle emozioni corporali incoscienti che reggono le reazioni comportamentali affettive (Vous N°25).

A questo proposito, Wilhelm Reich era un visionario ?

"Impediamo la libera circolazione della nostra energia attraverso tutto il
nostro corpo creando delle corazze muscolari, delle zone rigide, morte che
ci circondano come annelli ristretti a differente altezze del corpo. Per
difendersi contro l'angoscia come anche contro il piacere, contro tutte le
sensazione, blocciamo la circolazione della nostra energia………" (L'analisi
caratteriale", Payot, 1971)

Messa da parte la nozione della circolazione d’energia che non condivido, preferendo la nozione della trasmissione delle informazioni, questa visione rivista in senso somatopsichico è in accordo con le mie osservazioni.

Finalmente tutto è in tutto, la tradizione dell’agopuntura ci permetterà di comprendere i meccanismi non ancora chiariti, ma la chiara comprensione deve prima passare per la sua analisi effettuata sulla base delle conoscenze neurofisiologiche del sistema nervoso periferico del sistema centrale, dei meccanismi comportamentali e immunitari.